Napoli, un dubbio per Garcia: Lindstrom o Elmas? La situazione

INVIATO A CASTEL VOLTURNO – Occhio che li vede, cuore che non duole: perché va bene pure così, un salutino e via, il tempo di chiedere «come va?» o «come è andata?», una chiacchieratina tutt’altro che impegnativa e poi si passerà al Genoa. Oggi è un altro giorno, sarà pieno (anche) di loro – di Osimhen, di Meret, di Raspadori, di Lobotka e Di Lorenzo, che sono comparsi ieri per un abbraccio alla compagnia – e Garcia potrà cominciare a sentirsi, ancora e di nuovo, un allenatore felice: la ferita per la sconfitta con la Lazio si sarà rimarginata e quel che bisognerà dirsi, nozioni e lezioni, verrà in automatico. C’è da capire quanto abbia consumato ognuno dei suoi «eroi» e per averne percezione non è sufficiente andare a leggere le statistiche, che comunque qualcosa dicono: ma ci sono stati viaggi diversamente lunghi e anche preparazioni inevitabilmente differenti; e poi il minutaggio, certo; e, infine, gli acciacchi, che hanno un peso, come si può dedurre. 

Napoli, le condizioni di Politano

Politano è tra coloro che sono sospesi, perché con l’elongazione del soleo bisogna andarci cauti: sta cominciando un tour de force mica da ridere, si giocherà ogni tre giorni, ci sarà la Champions, il campionato con un turno infrasettimanale e la necessità, quasi l’urgenza, di non sbagliare, e dunque… Dunque, Politano procede di differenziato, com’è inevitabile che sia, ascolta la risposte del corpo e poi procederà con quelle della scienza, vorrebbe essere pure a Marassi e, dovesse farcela, sarebbe quindi utilizzabile, magari part-time: perché è inutile azzardare… L’organico ha uomini adatti a qualsiasi esigenza, c’è Elmas – il «dodicesimo» di Spalletti – che non ha certo bisogno di raccomandazioni, ha fatto tutto da sé nei quattro anni (174 presenze complessive, addobbate con diciassette reti), ha giocato da mezzala, da mediano, da esterno alto di destra e di sinistra, una volta da falso nueve, un’altra da quinto basso in difesa: il candidato principale, a naso, sarebbe lui. Oppure no, magari ci sta che Garcia propenda per Lindstrom, che ha vocazione più offensiva, il sacro fuoco di chi vuole dimostrare che tutti quei soldi sono stati ben spesi: e comunque, siamo al ballottaggio, praticamente inevitabile su quella corsia.

Napoli, la situazione in difesa

Il Napoli, poi, fondamentalmente non si tocca, volendo grattare in superficie si può ipotizzare che una domanda spontanea Garcia se la ponga ancora per il quarto a sinistra della sua difesa: Olivera sta rientrando dall’Ecuador ed energia ne ha consumata (mezz’ora) nella sfida che la sua Nazionale ha perso per 2-1. Può darsi che siano rimaste scorie o semplicemente che cominci proprio a Marassi il turnover, che diventerà indispensabile in questi ventidue giorni in cui non ci sarà né il tempo per rifiatare, né quello per annoiarsi, come suggerisce il calendario ricchissimo che si profila all’orizzonte.

Napoli, si riparte

Le Nazionali qualcosa sottraggono, si sa, però da oggi il Napoli starà al completo, avrà modo di ritrovare il gruppo e di indirizzarlo verso Marassi attraverso i desideri di Garcia, da riassumere in due allenamenti e (fondamentalmente) in una parola sola: ripartire


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente Ranieri, intervista esclusiva: "Fiorentina, ti riporterò la Conference" Successivo Lukaku e Dybala insieme con la Roma: come stanno e la strategia di Mourinho